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A proposito di Celentano... |
Celentano e tanti altri laici, definiti "superbi", denunciano che il clero ha scambiato l’istituzione fondata da Cristo per una sorta di crocerossina laica finalizzata alla realizzazione della pace e della giustizia sociale. Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi |
Assodato che non poche riviste cattoliche (o presunte tali) non vengono distribuite nelle chiese a motivo del fatto che molti sacerdoti si rifiutano di distribuire ai fedeli giornali che, come ha detto Celentano, fanno molta politica e zero teologia, l’argomento più gettonato andato in onda nei giorni scorsi sui media italiani aveva per argomento i novissimi. |
I novissimi, spiega la teologia cattolica (1), sono le cose ultime che riguardano l'uomo: la morte, il giudizio, l’inferno e il paradiso. |
(1) Ma basta vedere il comunissimo Catechismo di San Pio X, alle "Formule". |
Nella scorsa settimana per una singolare coincidenza, ben tre personaggi hanno parlato di quello che spetta agli esseri umani dopo la morte. Celentano ha detto che Famiglia Cristiana e Avvenire non parlano mai di paradiso (2); la vincitrice del Festival Emma Marrone ha vinto con la canzone “Non è l’inferno” e infine al Chiambretti Sunday Show il tradizionalista veronese Maurizio Ruggero, citando San Paolo, ha ricordato all’ex prete scomunicato Franco Barbero che i sodomiti e gli effeminati non entreranno nel regno dei cieli, bensì all’inferno. |
(2) Ma intelligentemente. Pensate un po' a cosa avrebbero detto e scritto se Celentano si fosse lamentato che non parlano mai d'inferno... apriti cielo! Comunque pare ovvio che il grande cantautore non intendesse limitare il campo al Paradiso... |
Nonostante il “novello” Savonarola scaligero abbia ricordato una banale (3) verità delle Sacre Scritture e del Magistero, vale a dire che l’inferno c’è ed esiste, poco è mancato che il pubblico aizzato da Platinette lo lapidasse in diretta. (4) |
(3) Ovviamente nel senso di "comune, notissima". |
Ma l’ignoranza circa la sottovalutazione dell’inferno non concerne unicamente i “don Celentano” o pochi laici “superbi” che ne vorrebbero sapere più della Chiesa Madre e Maestra, ma anche una consistente fetta (se non maggioritaria) di clero che ha scambiato l’istituzione fondata da Cristo per una sorta di crocerossina laica finalizzata alla realizzazione della pace e della giustizia sociale. (5) |
(5) Ben detto, ed è a tanto che oggi si è ridotta la povera Chiesa di Cristo: è questo che Celentano e i "superbi" laici denunciano: loro sarebbero ben felici di rientrare nei ranghi, felici di fare le pecore del gregge di Cristo, purché i pastori facessero il loro dovere e si occupassero di anime e del culto di Dio. |
In realtà, la Chiesa Cattolica è stata eretta da Gesù Cristo e affidata a Pietro e a suoi successori, esclusivamente per la salvezza delle anime. (6) |
(6) Ma oggi pare che il discorso anima sia un optional poco gettonato, anzi desueto. |
Parlare, come fanno laici e preti solo di paradiso e mai di inferno e purgatorio, equivale a illudere i peccatori che le loro colpe non saranno punite. (7) |
(7) È ovvio: qui i laici offrono lo spunto, ma i veri colpevoli sotto accusa sono i preti. Toffali e noi non accusiamo Celentano, ma i preti che non fanno il loro dovere. |
La conseguenza di tale dottrina parallela è di mandare i mancati “penitenti tra le fiamme eterne. |
Predicatori da strapazzo (1) e preti buonisti si devono convincere che Dio è si babbo, ma non babbeo.
Gianni Toffali |
(1) Teniamo a ribadire e precisare che i predicatori da strapazzo non sono i Celentano, ma i pretonzoli buonisti che non si sono mai occupati e preoccupati delle anime e che quando un Tizio muore si reputano in grado di assicurare tutti che è "ritornato alla casa del Padre", anche se si tratta del peccatore più incallito, vissuto e morto scandalosamente nel peccato. |